18.10.07

Lavoro precario, interviene anche il Papa: "E' emergenza sociale"

In un messaggio alla Settimana sociale della Cei, Benedetto XVI afferma che "lo sviluppo autentico e completo della società risulta seriamente compromesso" dalla precarietà del lavoro, che non permette ai giovani di costruire una famiglia. Il Pontefice - che ha ricevuto in udienza la presidente del Cile Michelle Bachelet - sottolinea inoltre che il rispetto della vita umana e il matrimonio sono valori "non solo cattolici". Il presidente della Cei Angelo Bagnasco invita i laici in politica ad ascoltare il magistero della Chiesa e annuncia che "i vescovi non taceranno".

VITA PUBBLICA. I cattolici, "come cittadini dello Stato" devono "partecipare in prima persona alla vita pubblica e, nel rispetto delle legittime autonomie, cooperare a configurare rettamente la vita sociale, insieme agli altri cittadini", ha affermato ancora il Papa. Dopo aver ribadito che la Chiesa "non è un agente politico" ma deve piuttosto "purificare la ragione" e risvegliare "le forze morali", Benedetto XVI ha invitato i laici cattolici a "dedicarsi con generosità e coraggio" alla costruzione di un ordine sociale giusto.

DILIBERTO. Le dichiarazioni del Pontefice sono state riprese dal leader dei Comunisti italiani Oliviero Diliberto: "Non avete ascoltato la Comunità europea, non avete ascoltato l'Onu, ascoltate almeno il Papa", ha detto rivolgendosi ai propri alleati moderati del centrosinistra: "L'Europa chiede che un contratto da precario non possa durare più di due anni; l'Ilo, l'agenzia per il lavoro dell'Onu, sostiene che la legge Biagi con il pretesto della flessibilità ha creato una situazione di precarietà preoccupante. Ora il Papa. Il Papa - sottolinea Diliberto - non un pericoloso bolscevico. È il Papa a sostenere le ragioni dei precari e contrastare la precarietà come elemento di iniquità sociale. Dico ai miei alleati moderati del centrosinistra: ascoltatelo!".

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