8.2.07

LA RAI NON E' PIU' LA RAI E MI TAROCCA



Stasera uno speciale su educational. E il comico-filosofo precisa: "Macchè grande ritorno"

ROMA. Giovanni Minoli con la sua RaiEducational manda in onda stasera, alle 23,15, dentro La storia siamo noi, uno speciale molto strombazzato su Beppe Grillo, Te la do io l’Italia, con l’aggiunta di un sottotitolo che dice: «Anamnesi semiseria di Giuseppe Grillo, il genovese che non risparmia nessuno». Dopo anni di assenza dalla tv, proclama il lancio del programma, ecco il ritorno di Grillo con immagini inedite, backstage e interviste a chi gli ha voluto bene e a chi no: Maurizio Crozza, Antonio Ricci, Stefano Benni, Pippo Baudo. Tutto normale? Nient’affatto. Grillo si risente e protesta. L’omaggio lo rifiuta. «E’ tutta una finta. I materiali sono quelli dell’archivio Rai. Non sono d’accordo e l’avevo detto. Non voglio ritrovarmi sulle tv satellitari e sui telefonini. La Rai oggi è una tv commerciale. E’ finito il tempo in cui era servizio pubblico. Se ne avessi il potere bloccherei tutto. Ma non posso impedire il programma: i diritti sui miei materiali d’archivio appartengono a loro. Non ho appigli legali per oppormi. Anche se non è carino mandare in onda una cosa su di me sapendo che non sono contento». Beppe Grillo, uno dei più geniali intrattenitori del nostro spettacolo, definito «Eroe europeo» da Time nel 2005 per le sue battaglie civili aggressive ma puntuali, animatore di uno dei blog più seguiti dalla gente, accusatore di ogni malefatta compiuta da una grande o da una piccola impresa, abbandonò la televisione nel 1993 dopo l’accusa lanciata contro il famoso 144 che gli valse un celebre processo e una richiesta di danni miliardari da parte della Telecom. «E dovrei tornarci adesso in tv, dalla finestra? La Rai non è più la Rai. Lei non mi manca. Io non manco a lei. Il futuro è Google, You Tube, le community».Giovanni Minoli, che molti indicano come prossimo a una promozione in grado di toglierlo da quella «catacomba» che è RaiEducational, rete nobile penalizzata da orari improbabili, di fronte alle proteste di Grillo non si scompone e non cambia opinione. «Anche se dice che non gli fa piacere riapparire in Rai a me sembrava giusto rendergli quest’omaggio. E l’ho voluto mandare in onda prima di Sanremo perché al festival Grillo ha dato molto di sé. Certo, come dice Crozza, Grillo ha fatto il percorso inverso di Buttiglione: da comico è diventato filosofo. Però non è vero che abbiamo litigato per colpa di questo speciale firmato da Luca Martera. Anzi. Abbiamo perfino tentato di avere pezzi dei suoi nuovi spettacoli. Purtroppo noi siamo una rete povera e Grillo, da buon genovese, ha alte pretese. Quindi ci siamo accontentati di ciò che avevamo». Non è che Grillo in Rai non ci può tornare a causa del processo che la Telecom mosse alla Rai? «Ma no! E’ uscito assolto. Anzi, anni fa quand’era direttore Menicucci, mi ricordo che gli aveva offerto gratis uno dei suoi spettacoli: conteneva però tali testi al vetriolo che il direttore generale dovette rifiutare».

SIMONETTA ROBIONY

www.lastampa.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

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