20.3.07

Daniele Mastrogiacomo in volo per l'Italia

Gino Strada abbraccia Daniele Mastrogiacomo, foto Ap
Ambedue di nazionalità afghana, l´uno fa l´interprete e l´altro è il capo dell´ufficio del personale di Emergency. I loro nomi sono Ajmal Naskhbandi e Rahmatullah Hanefi. Sono questi i due uomini per i quali non c'è ancora stata l'attesa scarcerazione. Il primo, Ajmal Naskhbandi, secondo il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo (ora in volo verso l'Italia), sarebbe stato liberato con lui e Mastrogiacomo lo avrebbe visto «andare via libero», come il giornalista italiano avrebbe raccontato di persona. Da allora, più nulla. Il secondo, invece, è stato prelevato martedì mattina dai servizi segreti afghani, che non hanno ancora dato notizie di lui.

L´uomo, Rahmatullah Hanefi, che è il responsabile delle risorse umane dell´organizzazione umanitaria Emergency, è stato una figura chiave nella scarcerazione del giornalista di Repubblica Mastrogiacomo. «Arrestato dai servizi afghani - scrive il sito web Peacereporter.net - il "mediatore" di Emergency». Il che, come racconta Gino Strada sul sito Internet collegato alla rete di notizie sulla pace nel mondo (e, dunque, anche a Emergency) è interpretato da chi lavora in Afghanistan come un gesto «grottesco e provocatorio», considerato che Rahmatullah Hanefi si è occupato di svolgere il ruolo del mediatore con i rapitori.

Secondo la stessa fonte, anche Ajmal Naskhbandi - l´interprete che Mastrogiacomo avrebbe visto «andare via libero» e di cui era data notizia, poi smentita, della sua scarcerazione lunedì sera - dovrebbe trovarsi anche lui nelle mani della sicurezza del Primo ministro afghano Hamid Karzai, già criticato dallo stesso Gino Strada per non aver fatto abbastanza nei giorni scorsi per i rapiti. Ma non c'è nessuna certezza e per entrambi gli uomini non ci sono più notizie da molte ore, ormai. E l'associazione dei giornalisti afghani ha lanciato un appello in cui si è messo in guardia dall'avere "due standard" nei confronti dei sequestrati di nazionalità italiana e straniera. Il problema, semmai, è ora capire da chi (e a che titolo) i due afghani siano detenuti.

«Questa mattina - è una nota di Emergency pubblicata su Peacereporter.net - all'alba agenti della sicurezza afgana hanno arrestato il manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah». E lancia un appello in cui è spiegato che: «Rahmatullah Hanefi ha la sola colpa di avere fatto tutto il possibile per salvare vite umane in immediato pericolo. Emergency fa appello ai mezzi di informazione perchè sostengano con forza la liberazione di Rahamatullah Hanefi, che ha contribuito in modo determinante al rilascio di Daniele Mastrogiacomo».

Su un aereo, intanto, l'inviato Daniele Mastrogiacomo ha potuto lasciare l'Afghanistan. Il volo, organizzato dagli italiani a bordo di un bimotore "Falcon", ha lasciato Lashkar gah - il capoluogo della provincia meridionale dell'Helmand, teatro della guerra tra le forze della coalizione e le forze ribelli - e si è diretto a Kabul, per poi partire alle 16,00 (ore italiane) per Roma. L'arrivo all'aeroporto di Ciampino è previsto intorno alle 23 di martedì.

Cosa è successo in Afghanistan il giorno dopo la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. A Lashkar gah, all'ospedale di Emergency dove è stato liberato, ci sono stati attimi di tensione. C'è stata anche una manifestazione - fatto assai inusuale in Afghanistan - davanti all'ospedale: un centinaio di afghani si sono lì radunati per chiedere notizie dei due afghani rapiti assieme al giornalista italiano liberato. Di Sayed Agha, l'autista di Daniele ucciso dai talebani venerdì scorso, si chiedeva la restituzione del corpo alla famiglia, il che rappresenta un atto considerato sacro dai musulmani.

La protesta contro il governo del presidente Hamid Karzai, accusato di non aver fatto abbastanza per loro, è scoppiata dopo che è iniziata a circolare la notizia dell'arresto del mediatore di Emergency, Rahmatullah Hanefi, per la liberazione dei rapiti. E solo dopo circa un'ora, la folla si è dispersa e la situazione è tornata tranquilla. Il corpo dell'autista trucidato sotto gli occhi del reporter italiano è stato consegnato nel primo pomeriggio alla famiglia. Il cadavere è stato ritrovato dagli abitanti di Laki Spara,un villaggio in una zona tra Garmsir e Khan Nishin, nella provincia di Helmand. Un cugino è andato a prendersi il corpo, che era stato sepolto. Continuano a non esserci invece notizie dell'interprete, che secondo l'agenzia Pajwok sarebbe ancora in mano ai talebani. Nel frattempo il governo afghano ha confermato oggi che sono stati rimessi in libertà dei talebani per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Ma ha voluto anche precisare che si è trattato di una «misura straordinaria», che non sarà ripetuta nel futuro. Uno dei cinque guerriglieri liberati ha ovviamente dichiarato che tornerà a combattere.fonte unita

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