23.11.07

Arriva il congegno antistupro

Egrave; un apparecchio simile al telefonino, ma consente la localizzazione personale e il tracciamento satellitare direttamente sul computer. Insomma, un Gps portatile studiato e pensato come sistema di sicurezza per donne, bambini e anziani. A produrre l’apparecchio che avrebbe probabilmente consentito di evitare la violenza di viale Martelli è una società di Codroipo presieduta dal dottor Domenico Mangiacapra, 41 anni.
Il suo nome è “Perdix”. In via Circonvallazione sud, vicino al parco delle Risorgive di Codroipo, alla “Qnet srl”, lo producono circa trenta persone, prevalentemente programmatori. «Siamo una software house», dice il presidente Mangiacapra. L’azienda è nata nel 1996. Così è spiegato, in sintesi, il prodotto: «Vi trovate in una situazione di pericolo? La sera vostra moglie torna a casa da sola? Temete che vostro figlio esca da scuola a vostra insaputa? Avete genitori anziani che vivono lontani?». Non temono un uso distorto del prodotto, del tipo amante o coniuge geloso, rivale in affari eccetera. Ancora il presidente: «Noi non sappiamo a chi è associato il dispositivo, sappiamo solo dov’è; l’utilizzatore deve e s’impegna per contratto a rispettare la privacy e quindi a darlo solo a persone consenzienti. L’idea del servizio nasce da utilizzi a fini sociali: sicurezza, servizi socio-sanitari, da richieste di applicazione in questi settori».
Giancarlo Buonocore, procuratore aggiunto di Udine, commenta così: «Di per sè è una iniziativa molto positiva perché consentirebbe d’individuare anziani che si perdono, minori che potrebbero essere portati via, quindi ha una valenza positiva. È chiaro che può anche essere utilizzato per pedinamenti, ma mi pare ci siano garanzie. Addirittura è possibile controllare il minore che non devii dal percorso; potrebbe essere un ottimo rimedio sotto il profilo preventivo, che comporta una possibile riduzione di fatti criminosi. Se poi esiste una “tracciabilità ex post”, tipo il tabulato, potrebbe diventare una prova a carico o a discarico, anche utile per portare a un risparmio in caso di previsione di reati».
Favorevole anche Elio Carchietti, direttore Elisoccorso regionale e centrale operativa 118 Udine: «Dal punto di vista strettamente sanitario e in particolare per quanto attiene alla gestione del soccorso in emergenza un dispositivo in grado di localizzare la persona che necessita di aiuto è una risorsa molto utile, in alcuni casi può risultare determinante per il buon fine del soccorso, sempre che l’allarme venga inoltrato tempestivamente. Un limite all’efficacia di dispositivi tecnologici è determinato dalla necessità che sia attiva una terza persona fra il sistema d’emergenza e la vittima».Fonte L'Espresso

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