3.11.07

Il mea culpa di Rossi


Il campione della Yamaha torna sulla vicenda Fisco: ''Ho commesso un errore, ma la lezione è servita. Hanno inventato un falso flirt, ho sofferto perché hanno giocato sulla mia pelle. Stoner? E' forte, ma Rossi è ancora Rossi'' ROMA - Lo ammette. Ha sbagliato. ''Sulle tasse ho commesso un errore, ma la lezione è servita''. In una intervista a 'La Repubblica', Valentino Rossi torna a parlare della vicenda del mancato pagamento delle tasse. Il Fisco ha contestato a Rossi una maxi-evasione intorno ai 60 milioni di euro relativi al periodo 2000-2004. ''Ho la coscienza a posto. Se ho commesso degli errori - spiega il pilota pesarese - è per superficialità, ma io a Londra ci vivo ed è vero. Ma non è vero che faccio una vita da nababbo. So di essere privilegiato. Non rifarei quel monologo alla tv, ma era un brutto momento. Non sapevo fosse così duro il gioco, prima ti mitizzo e poi ti stronco. E in questo tanti si divertono''. ''Hanno inventato un falso flirt - aggiunge Valentino - proprio mentre mi lasciavo con la ragazza con cui stavo. Ho sofferto perché si è giocato sulla sua pelle''. Rossi parla anche del mondiale, che quest'anno lo ha visto alle spalle di Stoner: ''Ho vinto cinque titoli, sono entrato nell'Olimpo. Stoner è forte ma Rossi è ancora Rossi. Un vero pilota è sempre convinto di essere il migliore''. LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA ( 03/11/2007 )

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