7.12.07

In fuga i piccoli attori del film simbolo della tragedia afghana


Un film, tratto dal romanzo di successo «Il cacciatore di aquiloni», sta mettendo in pericolo i piccoli attori afghani che lo hanno interpretato con passione. A causa della scena di uno stupro etnico, i ragazzini sono stati portati segretamente fuori dall’Afghanistan per timore di ritorsioni, prima che la pellicola arrivi in tutte le sale del mondo. Le delicate sequenze potrebbero aizzare mai sopiti rancori tribali. I produttori del «Cacciatore di aquiloni» hanno addirittura rimandato l’uscita del film di tre settimane per mettere in salvo quattro attori bambini, compresi i due piccoli protagonisti Amir e Hassan, che ora si trovano al sicuro negli Emirati Arabi.

Nel 2003, Khaled Hosseini, scrittore afghano che vive negli Stati Uniti, pubblica «Il cacciatore di aquiloni», che diventa subito un bestseller. Il romanzo racconta la disgraziata storia dell’Afghanistan attraverso l’amicizia di due bambini. Amir è il rampollo di una ricca famiglia pasthun, l’etnia sunnita maggioritaria in Afghanistan. Hassan è il figlio del servo, della minoranza sciita hazara. I due ragazzini sono molto legati e imbattibili nei tornei di volo degli aquiloni. La storia della loro amicizia felice ha un solo, terribile buco nero. Hassan, il figlio del servo, viene violentato da una banda di teppisti, e Amir resta a guardare, incapace di intervenire in difesa dell’amico. Poi la situazione precipita con l’invasione sovietica degli anni Ottanta, la guerra civile e l’avvento dei talebani.

Amir scappa con la famiglia negli Stati Uniti, e Hassan muore in guerra, ma una telefonata dall’Afghanistan riapre le porte del passato. Amir torna nel suo Paese a salvare Sohrab, il figlio orfano del suo vecchio amico Hassan. Il film è stato girato in una regione remota dell’Afghanistan. Il padre di uno dei piccoli attori ha sostenuto che gli era «stato promesso che la scena dello stupro» sarebbe stata tagliata. Invece i produttori della Paramount Vantage, che puntano all’Oscar, l’hanno mantenuta, e hanno proiettato il film in anteprima, due sere fa, a Los Angeles. L’odio fra le etnie pasthun e hazara è esploso durante la guerra civile degli anni Ottanta, quando i primi massacrarono i secondi nella battaglia per il controllo di Kabul. In seguito i talebani, puristi sunniti, fecero anche di peggio contro la minoranza sciita.

In Afghanistan il film non arriverà mai nelle sale, ma si teme che dei dvd pirati possano circolare a Kabul e aizzare l’odio etnico. Il lancio del film è stato rimandato per portare fuori dal Paese otto persone. I due piccoli attori sono Ahmad Khan Mahmidzada, di 13 anni, che ha interpretato Hassan, e il suo amico Amir, che si chiama Zekeria Ebrahimi e ha 11 anni. Altri due attori bambini hanno lasciato il Paese assieme a quattro accompagnatori. I bambini resteranno negli Emirati Arabi, a spese della produzione, dove proseguiranno gli studi. Il film è atteso nelle sale americane il 14 dicembre, con un lancio già garantito dalla fuga dei piccoli attori dall’Afghanistan.fonte il giornale
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1 commento:

Anonimo ha detto...

é incredibile l'irrazzionalità umana, spero che un giorno la ragione giunga anche presso questo popolo