11.12.06

BIAGI RITORNA


Imminente ritorno – Rispettato, stimato, discusso, sobrio. Fazioso per alcuni. Enzo Biagi.
Impossibile dare una definizione del giornalista, scrittore e conduttore televisivo che ha vissuto e raccontato gli ultimi 60 anni della nostra Storia.
Nato a Bologna nel 1920 e giornalista dal 1941, il “Testimone del tempo”, come titola un suo libro pubblicato nel 1970, tornerà in televisione. Tornerà a fare giornalismo sul piccolo schermo con un programma su l’Italia e gli italiani.
A dare l’annuncio, nel corso della trasmissione della terza Rete Che tempo che fa, condotta daFabio Fazio, è lo stesso Enzo Biagi in collegamento dalla sua abitazione di Milano: “Molto presto tornerò in tv, su Rai Tre, la rete che mi assomiglia di più, anzi a cui io assomiglio di più e che guardo con maggiore interesse. Sono ancora molto affezionato alla Rai, le devo molto, ho fatto sempre televisione con grande piacere. Del resto sarebbe veramente un bel colpo tornare a fare tv a 86 anni”.

Un’assenza durata quasi cinque anni - Tutto sembra pronto. Biagi e il direttore di Rai Tre Paolo Ruffini discutono gli ultimi particolari della nuova trasmissione, probabilmente in onda in primavera. Si tratterà di un programma a metà tra memoria e attualità, per conoscere e comprendere la nostra Italia.
“L’accordo con Biagi è stato raggiunto” fa sapere il direttore generale della Rai Claudio Cappon: da oggi, con la firma del contratto, “Biagi è di nuovo in forza alla Rai dopo un’assenza forzata di 5 anni”.
Questa notizia “rimedia a una delle pagine più tristi della nostra storia televisiva” commenta Fabio Fazio.
Opinione condivisa anche dal segretario dell'Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) Carlo Verna secondo il quale “il ritorno in tv di Enzo Biagi non è solo la giusta riparazione per un passato recente di veti e censure in Rai. Segna di fatto la fine di una brutta stagione che non deve ripetersi, sotto nessun colore politico, mai più”.
L’accordo siglato, secondo il ministro per le Comunicazioni Paolo Gentiloni, “in un certo senso chiude una ferita e corregge un errore più grave che è stato quello di dare seguito a una sollecitazione dall’esterno”. La sollecitazione cui il ministro fa riferimento è “l’editto bulgaro” di Silvio Berlusconi.

L’editto bulgaro – 18 aprile 2002. Silvio Berlusconi si trova in Bulgaria, a Sophia. Nel corso della visita l’allora premier punta il dito contro programmi che fanno un “uso criminoso della televisione”. L’accusa è rivolta a Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi.
E’ così che una serie di polemiche e accordi non raggiunti portano alla definitiva cancellazione dal palinsesto televisivo dell’approfondimento quotidiano del giornalista emiliano.
Il 31 maggio 2002 va in onda l’ultima puntata de Il fatto, la trasmissione firmata da Biagi in onda sulla prima rete dopo il Tg1 della 20. Nel mirino due interviste in particolare, quella a Roberto Benigni e a Indro Montanelli.
Il Fatto, programma giornaliero di cinque minuti, finestra su avvenimenti e personaggi italiani, chiude così i battenti.

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