11.12.07

"Inter, offende i musulmani

Un avvocato turco tifoso del Fenerbahçe ha chiesto all'Uefa (che sapeva tutto) di cancellare la vittoria dei nerazzurri in Champions. Il motivo? La croce rossa sul petto ricorda quella dei cavalieri Templari. Ma l'Inter aveva dimostrato grande sensibilità decidendo di giocare a Istanbul con la prima maglia e non con quella da trasferta

Ibrahimovic con la maglia "incriminata". Ansa
Ibrahimovic con la maglia "incriminata". Ansa
MILANO, 10 dicembre 2007 - "L’Uefa deve cancellare la vittoria dell’Inter sul Fenerbahçe in Champions League". I tifosi nerazzurri stiano tranquilli: non c’è alcun processo per illecito sportivo in ballo. Si tratta più semplicemente della richiesta presentata da Baris Kaska, un avvocato turco esperto di diritto europeo e grande tifoso della squadra di Istanbul.

MAGLIA SOTTO ACCUSA - "Vedendo la partita di San Siro ho provato grande turbamento e un terribile dolore nell’anima", ha dichiarato con grande enfasi in un’intervista al quotidiano catalano La Vanguardia. Certo assistere allo show di Ibrahimovic, Cruz e Jimenez che lo scorso 27 novembre impallinarono a suon di gol i Sarı Kanaryalar ("Canarini gialli") non deve essere stato esaltante, ma il dramma del giurista tifoso nulla ha a che fare con il calcio giocato. Il problema è la maglia indossata dall’Inter, quella del centenario con la grande croce rossa in campo bianco: ricorda infatti la divisa dei cavalieri Templari, i leggendari monaci-soldati, il cui ordine venne fondato dopo la conquista di Gerusalemme al termine della prima crociata e che a lungo combatterono contro i musulmani. "Quella croce mi ha ricordato i giorni sanguinosi del passato", ha sottolineato addolorato Kaska. L’avvocato, che lavora a Smirne, non ha perso tempo e si è rivolto a un giudice locale chiedendo l’annullamento dei tre punti ottenuti dall’Inter per aver "manifestato in forma esplicita la superiorità razzista di una religione". Secondo La Vanguardia la magistratura dal canto suo avrebbe inviato l’esposto alle commissioni disciplinari di Uefa e Fifa in Svizzera.
SENSIBILITA' INTER - Ma la Uefa, che a inizio stagione approva le maglie e le abbina a ogni singola partita dei gironi di Champions, era al corrente di tutta la situazione. E infatti nella gara di andata di Istanbul sapeva dei "problemi" che la maglia da trasferta dell'Inter avrebbe potuto creare: per questo motivo aveva accolto la richiesta della società nerazzurra di giocare sul campo del Fenerbahce con la prima maglia, ossia quella nerazzurra. Prima della gara di ritorno a San Siro, invece, l'Inter, dimostrando grande sensibilità, aveva chiesto alla Uefa e al club turco di poter giocare con la maglia con la croce rossa che aveva deciso di non utilizzare in trasferta: nessun problema da parte di Uefa e Fenerbahce. Il caso dunque non esiste.
UEFA TROPPO PERMISSIVA - A sollevare il problema per la verità non è stato solo Baris Kaska. "Come l’Uefa ha potuto permetterlo? I tre gol di quest’Inter crociata devono essere cancellati", ha scritto il giornalista Mehmet Y. Yilmaz il giorno dopo la partita su Radikal. Alla maggior parte dei tifosi del Fenerbahçe, c’è da starne certi, avrà fatto più dispiacere perdere così pesantemente una partita nella quale per la verità la squadra turca non aveva affatto giocato male. I nerazzurri di questi tempi non sono più quelli che a settembre si arresero a Istanbul (1-0) senza combattere...
NATA MALE - Non è la prima volta che la maglia celebrativa dell’Inter crea qualche problema. Dopo la presentazione al pubblico, avvenuta durante la festa scudetto a maggio, ci si rese conto che l’etichetta posta sul fianco conteneva due errori da matita rossa: data di nascita della società sbagliata (8 maggio anzichè 9) e una "r" di meno (100 anni nerazzuro). Gli esemplari già prodotti furono ritirati dal mercato: quelli già venduti invece diventeranno tra qualche anno oggetti da collezione. fonte la gazzetta dello sport

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