29.3.07
28.3.07
Sull'Afghanistan alla fine muore la Casa delle Libertà
Cavaliere furioso. Prodi: «Una svolta»
È stato proprio sulla politica estera, la stessa "buccia di banana" che aveva fatto vacillare la maggioranza, che alla fine si è schiantata la Casa delle Libertà. Una morte annunciata - perché di morte si tratta - arrivata alla fine di un travaglio con il voto di ieri sera al Senato. A sentenziare il crollo dell'edificio berlusconiano è questa mattina l'ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, leader dell'Udc che ha votato insieme al centrosinistra senza per altro essere dirimente sull'approvazione del decreto.
Casini che prima del voto aveva detto: «Se saremo decisivi Prodi si dovrà dimettere», ora ammette di non poterlo chiedere. Anzi, precisa dalle colonne del Corsera: «Se ora Berlusconi e Fini andranno al Quirinale a chiedere la crisi di Governo, andranno senza di me». Cosa è accaduto allora nell'aula del Senato? Per Casini il voto di ieri fotografa un centrodestra che «si radicalizza», con «Bossi che detta la linea e Berlusconi e Fini che l'hanno seguito». Risultato, «la credibilità dell'opposizione viene indebolita». Guardando ai numeri con cui è passato il decreto al Senato Casini ribadisce che l'Udc non è stato determinante: «Berlusconi ha sbagliato due volte. Nella politica e pure nell'aritmetica: il decreto sarebbe passato anche senza i nostri voti». Insomma, il leader di Fi «ha commesso un grave errore. Un autogol».
Prospettive future? Nessun inseguimento di Marco Follini e cautela sul centro, specie sul «partito dei reduci» proposto da Clemente Mastella - Casini lo definisce così -, che non interessa. «La mia è un'avventura solitaria», perché «nessuno vuole andare a sinistra. Neppure Tabacci. Ci sarà un dialogo sulla legge elettorale, senza scambi né controparte». Sono gli altri però che dovrebbero fare autocritica. Ma non ne hanno voglia.
Silvio Berlusconi, con ancora nelle orecchie gli applausi del palco della Moratti a Milano, non nascone la sua rabbia, per ora però lo fa dietro le quinte. Interpellato in pubblico ieri sera sull'Udc e le prospettive della Cdl, ha eloquentemente chiesto la domanda successiva. Oggi però compaiono suoi sfoghi in diversi retroscena sui giornali: tutti gli attribuiscono un desiderio di vendetta contro i centristi e Casini in particolare.
Per Berlusconi, scrive la Stampa, «non ha senso la storia che Prodi sarebbe caduto anche senza i voti dell'Udc». Comunque, «nessun dramma. Questo è un avviso di sfratto. Ora andiamo alle amministrative senza polemiche, poi vedremo». Un concetto riportato anche dal Giornale, che nel suo retroscena attribuisce a Berlusconi anche un'altra riflessione, sulle «due opposizioni» di cui Casini «si dovrà far carico davanti al Paese». Con il leader Udc, si sarebbe ancora sfogato Berlusconi secondo un retroscena di Repubblica, «prima o poi farò i conti», comunque dopo le amministrative, perché «non possiamo correre il rischio di perdere anche al voto di maggio». Il tutto potrebbe essere rinviato al referendum, per una legge maggioritaria con cui vendicarsi dei centristi, che puntano invece sul proporzionale alla tedesca. Berlusconi, secondo i retroscena, sarebbe incerto se salire al Colle per chiedere le dimissioni di Prodi dopo i 155- e non 158 voti- della maggioranza sul decreto Afghanistan.
Ma dal Brasile, dove è in visita ufficiale dal presidente Lula, Romano Prodi non sembra affatto preoccupato. Tutt'altro. «Questo voto è una svolta politica, la maggioranza è compatta, l'opposizione è spaccata», ha esultato appena appreso l'esito dello scrutinio a Palazzo Madama. Di «esito infausto per Berlusconi» parla anche il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che ha partecipato ai lavori dell'Aula. Secondo il responsabile della Farnesina, siamo di fronte ad una «duplice sconfitta per il centrodestra: la prima di fronte all'opinione pubblica, che farà fatica a comprendere il balletto di questi giorni, la seconda per le sue divisioni interne».
Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri sottolineano come per il centrodestra sarà difficile «spiegare agli alleati stranieri» il suo atteggiamento ondivago, dopo aver votato sì alla Camera una settimana fa, ed essersi astenuto al Senato, dove vale come voto contrario. «Si è voluto dare un colpo ad un governo su un tema che non si presta a strumentalizzazioni politiche», dice D'Alema in sintonia con il ministro della Difesa, Arturo Parisi, che fino all'ultimo aveva invitato la Cdl ad un «ripensamento».
Anche il segretario dei Ds Piero Fassino si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Fini e Berlusconi - rimprovera - hanno preferito privilegiare un calcolo di bottega che per l'ennesima volta si è rivelato fallimentare, sia per l'effetto di una spaccatura vistosa nella loro coalizione che per la figuraccia di fronte ai nostri alleati». Secondo il ministro della Giustizia Clemente Mastella, Berlusconi ha puntato alla spallata sbagliando due volte, sul calcolo dei numeri e sull'effetto politico della sua decisione. Il leader dell'Udeur, comunque, invita a non iscrivere l'Udc nel centrosinistra, anche se considera la spaccatura del centrodestra come un elemento da valutare.
Visibilmente soddisfatto il capogruppo del Prc, Giovanni Russo Spena, per il quale il fatto che un ex senatore del suo gruppo, Franco Turigliatto, non abbia votato e altri due dissidenti irriducibili (Ferdinando Rossi, ex Pdci, e Mauro Bulgarelli, Verdi) non abbiamo partecipato alle votazioni è solo «un elemento di dissenso» ma non inficia la compattezza della maggioranza. Dello stesso avviso è la capogruppo dell'Ulivo, Anna Finocchiaro, che alle accuse del centrodestra di non autosufficienza replica: «Tentano solo di occultare il fallimento della linea adottata al Senato. Volevano dare la spallata ed ancora una volta non ci sono riusciti». «Abbiamo registrato - sottolinea Finocchiaro - anche la maggioranza politica sulla votazione di almeno 30 emendamenti al decreto e questa polemica è diventata stucchevole». Di «discorso strampalato» sui 158 voti necessari parla anche il vice premier Francesco Rutelli, intervenendo in serata a Ballarò. «Nessun Parlamento - osserva Rutelli - si fanno ragionamenti di questo tipo. I senatori a vita fanno parte del quorum sia che un provvedimento passi sia che non passi».
Una secca risposta all'opposizione viene infine dal ministro per le riforme Vannino Chiti, che lasciando l'Aula di Palazzo Madama ieri sera ha chiosato visibilmente soddisfatto: «Quando un decreto viene approvato con 180 voti possono anche attaccarci, ma credo che la Cdl si debba attaccare al muro».
Pubblicato il: 28.03.07
Modificato il: 28.03.07 alle ore 10.12 fonte unita'
26.3.07
L'Ajax segna e l'arbitro esulta
Incredibile episodio nel campionato olandese: i lanceri vincono in casa del PSV per 5-1, riaprendo la lotta al titolo. Ma fa discutere il pugno chiuso, chiaro segno di gioia, mostrato dal direttore di gara dopo il quinto gol
IL VIDEO INCRIMINATO
AMSTERDAM - Una squadra segna e l’arbitro che dirige la partita, per definizione imparziale, esulta. Non è un paradosso, ma è ciò che è successo domenica scorsa nel campionato olandese.
La gara è quella tra la capolista PSV Eindhoven e l’Ajax, 29° giornata. La squadra di Amsterdam vince 5-1, riaprendo di fatto il campionato (sono cinque ora i punti di ritardo in classifica sul PSV che comanda a quota 67).
Ma un replay fornito dalla televisione olandese getta un'ombra sull'imparzialità del signor Eric Braamhaar, il fischietto che ha diretto il bigmatch al Philips Stadion.
Il Psv è crollato in casa grazie alla doppietta di Klass-Jan Huntelaar e ai gol di Wesley Sneijder, Gabri e Kenneth Perez. E proprio la quinta rete alimenta più di un sospetto sull'atteggiamento dell'arbitro.
Le immagini tv che stanno girando anche sul web, non lasciano spazi a dubbi. Braamhaar, che non ha comunque influenzato il risultato, è stato ‘pizzicato’ da una telecamera sistemata alle spalle della porta dell'Ajax.
Al minuto 89', con il match ampiamente deciso, Perez insacca all'angolo basso con un rasoterra. Esultano i lancieri e, a sorpresa, manifesta soddisfazione anche l'arbitro: fischia, si volta verso il centrocampo, stringe il pugno ed esulta.
Inevitabili le polemiche, i dubbi e la probabile inchiesta che verrà aperta. Il direttore di gara è un tifoso dell’Ajax? O ci sono in ballo delle scommesse? Ogni ipotesi resta aperta. (22 mar 2007)
25.3.07
24.3.07
il petomane Ugo Tognazzi
23.3.07
21.3.07
Charter a Bari Palese arrivo a Vieste in catamarani per i turisti
Ed ecco l'idea di servirsi dell'aeroporto internazionale di Bari-Palese per voli charter, organizzando trasferimenti fino a Vieste via mare con catamarano. Non si tratta del «metrò del mare», come è stato prospettato qualche giorno fa dall'assessorato regionale al turismo, ma di un vero e proprio servizio collegato al pacchetto vacanze da offrire agli ospiti, stranieri in primo luogo. L'iniziativa è stata presentata dal presidente di "Gargano Mare", il consorzio degli operatori turistici di Vieste, Nicola Rosiello. «Visti gli scarsi risultati finora ottenuti al "Lisa", che non consentono di sperare in una soluzione a breve - afferma Rosiello - siamo costretti a indirizzare altrove la nostra attenzione, mentre altre realtà pugliesi, decisamente inferiori alla nostra per qualità di servizi e patrimonio strutturale disponibile, hanno a loro favore opportunità che a noi vengono negate, come, appunto, aeroporto e rete stradale efficienti». Rosiello aggiunge che «quella di utilizzare il catamarano è un'idea accarezzata da un paio d'anni e che nasce anche dall'esperienza di realtà turistiche estere. Si può immaginare il Gargano come un'isola da raggiungere in breve tempo in assenza di strutture aeroportuali adeguate, come nella nostra realtà. Utilizzando l'aeroporto più vicino, che è quello di Bari-Palese, occorre consentire agli ospiti di raggiungere Vieste in breve tempo, senza l'assillo di trasferimenti in pullman e su strade, come quelle garganiche, non certo comode e con tempi di percorrenza non inferiori alle tre ore e mezza. Ecco allora l'idea della "via del mare". La vacanza - secondo le intenzioni di Rosiello - comincerà per l'ospite già dopo l'atterraggio a Palese con un piccolo trasferimento al porto di Molfetta, anche se potremmo organizzare, per chi arriva al mattino, un tour in terra di Bari prima dell'imbarco dal porto molfettese che avrà luogo, in ogni caso, il pomeriggio. Utilizzando il catamarano di una compagnia armatrice di Vieste, capace di ospitare fino a 350 persone, si partirebbe così alla volta del Gargano. Il viaggio, la cui durata non supererà l'ora e mezza, si trasformerebbe in questo modo in una prima gita turistica, con accoglienza a bordo da dove potrà essere ammirata tutta la costa del Gargano. Al porto di Vieste, ormai pronto per entrare in funzione, avverrebbe lo smistamento verso gli alberghi e i residence prescelti. «Secondo noi - sostiene Rosiello - è una buona idea. Lo dico perché sta trovando il favore dei tour operator». In via sperimentale l'iniziativa avrà cadenza settimanale al sabato, anche se potrà essere incrementata. «Se l'aeroporto di Foggia potesse consentire l'atterraggio dei charter - argomenta Rosiello - saremo ben lieti di utilizzarlo. Ma ora non possiamo più rimanere fermi».
www.ondaradio.info
RAI INTERNATIONAL SUL GARGANO!!!
Sono iniziate le riprese della troupe Rai International che è sul nostro Gargano per girare una serie di servizi che saranno trasmessi nelle prossime settimane dalla prestigiosa emittente satellitare in tutto il mondo. Rai International sarà ospite della redazione di Ondaradio oggi a partire dalle ore 16,00 per riprendere dietro le quinte il nostro “Pomeriggio in ONDA”.Nel corso della trasmissione sono previsti collegamenti con Manfredonia con Saverio Serlenga e Giovanni Ognissanti, Vico con Michele Lauriola e la redazione di Fuori Porta, Carpino con Luciano Castelluccia direttore artistico dell’Associazione Culturale Carpino Folk Festival, Gioia del Colle con il presidente dell’Associazione Pugliesi nel Mondo Giuseppe Cuscito. In studio: Antonio Tro ia, Gaetano Simone, Vincenzo Vescera, Rocco Ruo, Sandro Siena e Ninì Delli Santi.Potrete seguire in diretta la trasmissione dal portale di Ondaradio (www.ondaradio.info).
QUESTO UOMO è PRONTO PER FARE IL TRONISTA DA MARIA
DOPO ALAIN DELON,DOPO COSTANTINO DETTO COSTA è IL MOMENTO DI PINO DETTO TOAST(PER IL SUO SAPORE LATINO E PER LE ATTITUDINI VERSO LE ORIENTALI).EBBENE IO SONO QUI PER FARE UNA CAMPAGNA A SUO FAVORE EGLI è DEGNO DEL MONDO DELLO SPETTACOLO ED PRONTO PER APPOGGIARE LE SUE MINUTE CHIAPPE SUL TRONO DI MARIA TRA FROCI TRANS E KLEDY CHE SI TROMBA LE LETTERONZE.E' LUI IL NUOVO DANIELE INTERRANTE UN UOMO DAI SAPORI ANTICHI....ORSU' VIA VOTATE L'UOMO E FATE DI LUI IL NUOVO RICATTATO DI LELE MORA!!!(NON SE BUTTA NIENTE SORCI'!)
20.3.07
Daniele Mastrogiacomo in volo per l'Italia
L´uomo, Rahmatullah Hanefi, che è il responsabile delle risorse umane dell´organizzazione umanitaria Emergency, è stato una figura chiave nella scarcerazione del giornalista di Repubblica Mastrogiacomo. «Arrestato dai servizi afghani - scrive il sito web Peacereporter.net - il "mediatore" di Emergency». Il che, come racconta Gino Strada sul sito Internet collegato alla rete di notizie sulla pace nel mondo (e, dunque, anche a Emergency) è interpretato da chi lavora in Afghanistan come un gesto «grottesco e provocatorio», considerato che Rahmatullah Hanefi si è occupato di svolgere il ruolo del mediatore con i rapitori.
Secondo la stessa fonte, anche Ajmal Naskhbandi - l´interprete che Mastrogiacomo avrebbe visto «andare via libero» e di cui era data notizia, poi smentita, della sua scarcerazione lunedì sera - dovrebbe trovarsi anche lui nelle mani della sicurezza del Primo ministro afghano Hamid Karzai, già criticato dallo stesso Gino Strada per non aver fatto abbastanza nei giorni scorsi per i rapiti. Ma non c'è nessuna certezza e per entrambi gli uomini non ci sono più notizie da molte ore, ormai. E l'associazione dei giornalisti afghani ha lanciato un appello in cui si è messo in guardia dall'avere "due standard" nei confronti dei sequestrati di nazionalità italiana e straniera. Il problema, semmai, è ora capire da chi (e a che titolo) i due afghani siano detenuti.
«Questa mattina - è una nota di Emergency pubblicata su Peacereporter.net - all'alba agenti della sicurezza afgana hanno arrestato il manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah». E lancia un appello in cui è spiegato che: «Rahmatullah Hanefi ha la sola colpa di avere fatto tutto il possibile per salvare vite umane in immediato pericolo. Emergency fa appello ai mezzi di informazione perchè sostengano con forza la liberazione di Rahamatullah Hanefi, che ha contribuito in modo determinante al rilascio di Daniele Mastrogiacomo».
Su un aereo, intanto, l'inviato Daniele Mastrogiacomo ha potuto lasciare l'Afghanistan. Il volo, organizzato dagli italiani a bordo di un bimotore "Falcon", ha lasciato Lashkar gah - il capoluogo della provincia meridionale dell'Helmand, teatro della guerra tra le forze della coalizione e le forze ribelli - e si è diretto a Kabul, per poi partire alle 16,00 (ore italiane) per Roma. L'arrivo all'aeroporto di Ciampino è previsto intorno alle 23 di martedì.
Cosa è successo in Afghanistan il giorno dopo la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. A Lashkar gah, all'ospedale di Emergency dove è stato liberato, ci sono stati attimi di tensione. C'è stata anche una manifestazione - fatto assai inusuale in Afghanistan - davanti all'ospedale: un centinaio di afghani si sono lì radunati per chiedere notizie dei due afghani rapiti assieme al giornalista italiano liberato. Di Sayed Agha, l'autista di Daniele ucciso dai talebani venerdì scorso, si chiedeva la restituzione del corpo alla famiglia, il che rappresenta un atto considerato sacro dai musulmani.
La protesta contro il governo del presidente Hamid Karzai, accusato di non aver fatto abbastanza per loro, è scoppiata dopo che è iniziata a circolare la notizia dell'arresto del mediatore di Emergency, Rahmatullah Hanefi, per la liberazione dei rapiti. E solo dopo circa un'ora, la folla si è dispersa e la situazione è tornata tranquilla. Il corpo dell'autista trucidato sotto gli occhi del reporter italiano è stato consegnato nel primo pomeriggio alla famiglia. Il cadavere è stato ritrovato dagli abitanti di Laki Spara,un villaggio in una zona tra Garmsir e Khan Nishin, nella provincia di Helmand. Un cugino è andato a prendersi il corpo, che era stato sepolto. Continuano a non esserci invece notizie dell'interprete, che secondo l'agenzia Pajwok sarebbe ancora in mano ai talebani. Nel frattempo il governo afghano ha confermato oggi che sono stati rimessi in libertà dei talebani per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Ma ha voluto anche precisare che si è trattato di una «misura straordinaria», che non sarà ripetuta nel futuro. Uno dei cinque guerriglieri liberati ha ovviamente dichiarato che tornerà a combattere.fonte unita
Adriano se la prende col cestista E Moratti litiga col tifoso al bar
Il n.1 dell'Inter a un tifoso al bar che gli consiglia di restituire
"lo scudetto di cartone" e rincara: "Mi faccia anche intercettare"
E Moratti litiga col tifoso al bar
Adriano, ancora lui. Andare in discoteca gli è sempre piaciuto. Punto. E così, al rientro dalla trasferta di Ascoli, anche ieri sera l'attaccante brasiliano dell'Inter ha passato la notte all'Hollywood dove è stato protagonista di un vivace battibecco iniziato nel privè della discoteca milanese e poi proseguito all'esterno del locale. L'episodio sarebbe avvenuto tra le 3.30 e le 4, e ha visto Adriano scontrarsi con Rolando Howell, 206 centimetri di altezza per circa 105 chili di peso, centro americano della Pallacanestro Varese. Il diverbio, nato all'interno della discoteca, dove era presente anche Ronaldo, è poi proseguito fuori dal noto locale milanese con i due litiganti che a più riprese sono stati separati da altre persone che li accompagnavano. Non è la prima volta che Adriano passa serate movimentate in discoteca e proprio gli eccessivi festeggiamenti a febbraio per il suo 25/o compleanno gli hanno procurato più di una critica da parte della sua società; senza contare che dopo quei festeggiamenti è stato tenuto ripetutamente in panchina (90 minuti a Valencia) perché "non in condizione".
E Moratti perse le staffe. Stava per rispondere alle domande dei giornalisti che lo aspettavano fuori dal suo ufficio ma poi, dal bar vicino, ha sentito qualcosa che proprio non gli è piaciuto. Il patron nerazzurro Massimo Moratti ha abbandonato taccuini e microfoni per andare a rispondere un signore seduto a un tavolino del locale che, tra insulti e accuse varie, aveva definito "uno scudetto di cartone" quello che l'Inter ha vinto lo scorso anno a tavolino. "Si tolga lo scudetto di cartone, se lo tolga", gli ha urlato l'uomo, circa 40 anni in giacca e cravatta. "Mi vuole picchiare?", ha poi detto quando ha visto Moratti avvicinarsi a lui. "No, le dico solo che non è educato quello che sta facendo", è stata la risposta di Moratti. "Io sono scostumatissimo, faccio il gesto dell'ombrello e mando a fare in c... Ronaldo...", ha ribattuto l'uomo, con chiaro riferimento al comportamento del presidente nerazzurro durante il derby. L'intervento del proprietario del bar non è servito a calmare l'uomo che ha replicato che "ognuno si deve contenere nelle sedi opportune e poi io sono sul suolo pubblico". "Beh, allora faccia quello che le pare", ha risposto un Moratti sempre più scocciato, che all'ennesima provocazione ("Mi faccia anche intercettare"), ha definitivamente perso la calma: "Se lo metta in bocca il telefono", ha detto prima di andare a parlare con i giornalisti. Poco prima di questo episodio, Moratti era intervenuto alla trasmissione radiofonica 'La politica nel pallone', rispondendo proprio a chi considera falsato questo campionato vista l'assenza della Juventus e i punti di penalizzazione che avrebbero condizionato la stagione del Milan: "Non è uno scudetto inferiore e non ho nessuna nostalgia della Juventus. L'anno prossimo con i bianconeri in serie A, spero che il nostro campionato abbia lo stesso andamento della stagione in corso".
"Mancini con noi anche il prossimo anno". Sulla irrisolta questione del contratto con il tecnico di Jesi, Moratti ha dimostrato le solite certezze: "Credo proprio che siederà ancora sulla panchina dell'Inter il prossimo anno, ho sempre detto che non ci saranno problemi per l'accordo".REPUBBLICA
19.3.07
AUGURI SCALANDRON!!!!
TU ME FA MURI' GIULIO...
MILL E MILL D'STI JURN...
BY MARINI & ZENIT28.
18.3.07
GP d'Australia, trionfo Raikkonen
MIGLIOREREMO ANCORA
Con Seedorf parliamo per migliorare, il mio futuro è il Milan, con il ritorno di Nesta recuperiamo un grandissimo difensore centrale. Questi sono alcuni dei passaggi della conferenza odierna di Carlo Ancelotti
MILANELLO - Ecco i contenuti della conferenza stampa di Carlo Ancelotti che si è svolta nella sala conferenze di Milanello alla vigilia di Milan-Atalanta di domani alle 15:
"Il discorso di Seedorf lo conosco benissimo perchè al Milan c'è libertà di pensiero e di parola e queste cose le abbiamo spesso affrontate io e lui. Conosco la sua volontà, il suo desiderio, ma so anche che ha sempre giocato in altri ruoli con grande impegno. Kakà? In qualche circostanza Kakà ha giocato più avanti libero da compiti difensivi, Kakà è un giocatore universale che ama gli spazi, che ama partire da lontano e per lui la posizione di attaccante puro non è proponibile. Giocare più avanti è cosa che ha fatto bene ad esempio contro il Celtic. Proprio in questa partita davanti hanno giocato Seedorf, Kakà e Inzaghi, come a Palermo hanno giocato Seedorf, Kakà e Gilardino. Alla lavagna si può fare tutto, ma il resto è teoria".
"Sul mio futuro volevo avere notizie da voi, io sono rimasto all'ottimo rapporto che ho con i giocatori e la società e al contratto che ho fino al 2008, poi siccome non ho altre notizie le chiedo a voi, non vorrei essere l'ultimo a sapere - scherza il nostro allenatore - Non ho pensato all'eventualità di fare una scelta di vita lasciando il meglio. Le scelte di vita a volte si fanno cercando il meglio, ma io penso di essere già nel meglio. Io sto benissimo in Italia e a Parma, ho la fortuna di allenare il Milan in un ambiente che mi stima e che mi apprezza, per cui non c'è una soluzione migliore di questa. L'aspetto professionale in questo momento al Milan mi stimola ancora moltissimo, non c'è in me un pensiero diverso. Poi per il resto un allenatore è in discussione tutte le domeniche, tutte le settimane, un allenatore è sempre in discussione, lo sono stato anch'io in questi anni al Milan. Ma le cose sono sempre andate avanti anche dopo la finale di Istanbul e credo che andranno avanti ancora. E' stata ed è questa una stagione molto difficile, con tanti problemi che stiamo risolvendo a fatica ma il futuro lo vedo bene. La squadra può migliorare e migliorerà. Consideriamo la partita di domani molto importante, vogliamo arrivare bene alla sosta e al rush finale dove contiamo di esserci tutti. Per la Champions League c'è molta incertezza. La squadra che gioca meglio in questo momento è il Manchester United che però non giocherà la finale perchè andrà fuori prima".
Carlo Ancelotti su Milan-Atalanta: "Domani giocherà un Milan spero competitivo, spero forte, spero voglioso di inseguire il quarto posto. All'andata l'Atalanta era al top della condizione e il Milan nel punto più basso, le cose oggi sono diverse. Loro hanno delle assenze importanti, giocheranno una partita molto controllata sfruttando il contropiede. L'Atalanta avrà sempre una punta, anche se adattata, per cui non cambierà il suo assetto. Per domani gli indisponibili sono tre: Maldini, Kaladze e Serginho. Nesta è disponibile, sta bene, è in un ottima condizione, ha lavorato bene, il suo rientro è un segnale molto positivo per la squadra, è un grandissimo difensore centrale, resta uno dei migliori difensori del mondo. Anche se non penso che Nesta possa giocare dall'inizio domani. Domani riposa Pirlo, gli altri stanno tutti bene. Sta bene Brocchi, come Gourcuff, come Seedorf. Tra i difensori fra un po' di tempo avremo possibilità di scelta, perchè Serginho e Kaladze stanno per rientrare, comunque Maldini non giocherà a sinistra. Nel derby Jankulovski ha fatto forse un errore di insicurezza, ma è un giocatore che ci ha risolto tanti problemi quest'anno. Jankulovski continuerà a giocare e spero che lo faccia bene come ha fatto molte altre volte. Inzaghi? E' stato fuori per un po' di tempo per un problema alla coscia, poi al rientro ha giocato la partita più importante di questo periodo, quella con il Celtic, mentre nel derby è andato in tribuna per una normale rotazione visto che non posso portare tre attaccanti in panchina. Inzaghi non è stato certo accantonato".
Gli altri temi: "Ronaldo non è mai stato un giocatore continuo per tutta la partita, ha sprazzi di grande classe e di grande talento, ha accelerazioni e poi si assenta un pò, ma è normale. La verità è che Ronaldo ha giocato tre partite dall'inizio e ha fatto tre gol, due assist, ha colpito una traversa. Nei test di mercoledì mattina anche Gilardino e Ricardo Oliveira hanno dimostrato di stare molto molto bene. Gilardino è stato tirato in ballo e questo qualche problema mentale lo crea, dal canto suo Ricardo Oliveira si è tolto un grande peso e spero che questo gli consenta di esprimere il suo potenziale. Gilardino avrebbe bisogno di fare un gol anche se su altri fronti deve stare assolutamente tranquillo, mentre Ricardo Oliveira in questo momento è così contento che accetterebbe tranquillamente alla panchina. Io comunque non faccio le scelte con il cuore, ma con obiettività, valutando l'aspetto tecnico, tattico in funzione dell'avversario, l'aspetto mentale. Anche Inzaghi potrebbe giocare".
"La lotta per il quarto posto - ha continuato Ancelotti - si deciderà alla fine e così sarà. Noi adesso siamo indietro rispetto al Palermo e dobbiamo stare attenti al recupero della Fiorentina. Mancano undici partite. Nelle precedenti undici partite ne abbiamo fatti 26. Se ne rifacciamo altri 26, arriviamo quarti. Dida? Per me rimane un ottimo portiere. Il fatto che abbia rinnovato il contratto e che abbia ritrovato serenità è importante. Attorno a Dida c'è troppa diffidenza in questo momento, spero che il contratto gli ridia la giusta serenità. Il Bayern? Kahn, Lucio e Van Bommel sono giocatori di grande esperienza, non dovessero esserci il Bayern comunque non cambierebbe l'assetto e resterebbe una squadra temibile".
17.3.07
16.3.07
Oggi Mora davanti ai magistrati di Potenza
PROGETTO PER L'ATTIVAZIONE DELLA "CITY CARD" TURISTICA
Si chiamerà “Vieste card” e potrà essere utilizzata dagli ospiti per usufruire di importanti servizi, messi a disposizione dal Comune in collaborazione con gli operatori turistici e commerciali.
E’ questa l’iniziativa, promossa dall’assessorato al turismo, di concerto con gli assessorati alle attività produttive e alla cultura, che si intende attuare, anche se in via sperimentale, già dalla prossima, imminente stagione turistica.
“La Vieste card – riferisce l’assessore Giuseppe Cimaglia – ha lo scopo di migliorare i servizi offerti all’ospite della nostra città e, nello stesso tempo, mettere a sua disposizione un itinerario consigliato, al fine di promuovere e far meglio conoscere Vieste. Ma non è solo questo ciò che ci prefiggiamo di offrire con l’attivazione della “card”. Il nostro ospite potrà usufruire di molti altri servizi, come ad esempio, la visita gratuita ai siti turistici, culturali, archeologici e museali; l’utilizzo gratuito dei servizi pubblici di trasporto; scontistica nella rete commerciale affiliata con relativa guida agli acquisti con vantaggi esclusivi; l’accesso gratuito agli eventi e manifestazioni estive; sconti per gita alle Tremiti e lungo la costa. Insomma, tutta una serie di opportunità – riferisce l’assessore al turismo – in grado di garantire una vacanza più qualificata ed organizzata”.
Scopo della “Vieste card” è anche quello di fare cassa, nel senso di reperire i necessari introiti da destinare, oltre che al finanziamento del progetto stesso, anche alle manifestazioni d’accoglienza, alla promozione e valorizzazione della città. “E’ del tutto evidente – argomenta Cimaglia – che non si può organizzare la stagione turistica con i soli finanziamenti derivanti dal bilancio che, tra l’altro, diventano sempre più esigui con il passare degli anni. Né si può pretendere che lo stesso bilancio, programmato su una popolazione poco inferiore ai 14 mila abitanti, come è quella di Vieste, possa soddisfare le esigenze di trecentomila persone, tante quante si ospitano a Vieste con una presenza complessiva di un milione ottocentomila unità. Bisogna ricercare altre fonti di finanziamento. La “Vieste card” riteniamo sia un buon canale in quanto oltre a garantire, come detto, tutta una serie di servizi qualificanti per il nostro ospite, consente un introito importante per le casse comunali e, segnatamente, per l’assessorato al turismo cui è destinato per il reinvestimento nel settore per attività promozionali e di accoglienza”.
Il progetto è stato illustrato nei giorni scorsi agli operatori turistici chiamati a raccolta dall’assessore Cimaglia. Divisi per categorie (strutture alberghiere, residence e campeggi, appartamenti per vacanza e bed e brekfast) in tre giorni di proficuo dibattito sono stati chiariti tutti gli aspetti dell’iniziativa che ha ricevuto il totale assenso degli addetti i quali hanno apprezzato lo sforzo che il Comune intende fare per garantire una migliore organizzazione turistica cittadina. Diversi i suggerimenti pervenuti, ma tutti si sono detti favorevoli ad aderire al progetto, che nei prossimi giorni sarà definito nel suo insieme per essere poi riportato all’approvazione definitiva degli stessi operatori con cui stipulare apposite convenzioni, così come prevedrà il regolamento d’attuazione in fase di allestimento da parte di una apposita commissione d’esperti.
Articolo tratto da www.comunedivieste.it
14.3.07
Moratti amaro: "Altro che soft"
Non è d'accordo con chi parla di decisione soft da parte dell'Uefa il presidente dell'Inter Massimo Moratti che, a proposito delle squalifiche inflitte a Burdisso, Maicon, Cordoda e Cruz non condivide nulla.
"Più che una sentenza, quella della Commissione Disciplinare Uefa è uno schiaffo - ha detto il patron dela società nerazzurra -. Adesso aspettiamo di leggere le motivazioni, ma sicuramente l'Inter presenterà ricorso".
Ronaldinho, patto col Milan
13.3.07
12.3.07
Chiatti-Scamarcio, ci fu un flirt
"Ho voglia di te": un titolo, un'ammissione. Tra Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, insieme sul set del film tratto dal libro di Federico Moccia, c'è un piccolo segreto. Lo ha rivelato la stessa attrice, ricordando quando tra lei e il collega scoccò una breve scintilla durante le riprese tv di "Compagni di scuola". E a Scamarcio che parla solo di un innocente bacio, Laura ribatte: "Mi hai usata una notte sola".
"C'è stato un flirt, una notte sola": ai microfoni di Viva Radio2, intervistata da Fiorello, Laura non nasconde la sua verità. Tra lei e Riccardo Scamarcio un tempo ci fu un po' più di un'amicizia. Nulla di allarmante per Valeria Golino, fidanzata da tempo con lo "Step" di "Ho voglia di te".
Eppure si tratta certamente di una notizia, per certi versi insospettabile e per altri, vista l'intesa fra la Chiatti e Scamarcio, abbastanza prevedibile.
Quando ai due attori viene chiesto se fra loro ci sia mai stato del tenero, Riccardo prontamente risponde "mai". Eppure Laura, con malizia (e dettagli) ribatte: "Sì, sul set della serie tv 'Compagni di scuola'. Mi hai usata una notte sola".
A quel punto, a Scamarcio non resta che dare la sua versione dei fatti: "Ma no, tra noi c'è stato solo qualche bacino innocente". Sapere cosa ne pensa Valeria Golino non è dato sapersi e pare che Laura e Riccardo non siano riusciti a trovare un accordo. Certo è che la Chiatti, ufficialmente single, magari non ha gradito una precisazione che forse precisa non è. TGCOM
GhostRider - Dal 16 Marzo al Cinema
Il Calcio!!!
www.gazzetta.it
SUBSONICA: L'ERRORE
Il buio che scava dentro te, è denso e ti fa piangere
è tempo di farlo in silenzio
un lampo le grida intorno a te, tutto sembrava facile
è tutto ora è fragile e spento
neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo
neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo
E' forse la prima volta che è così reale e gelido
non puoi più riavvolgere il tempo
neanche più il senso di renderti conto che sei solo e a fondo
neanche più il senso di renderti conto che sei solo e a fondo
solo un rimorso che graffia il dolore,e sei solo e a fondo
solo uno schianto più acuto nel cuore
perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo
perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro
il buio rappreso dentro te, le conseguenze ruvide
l'errore riflesso in un lampo
è un taglio che resta a fondo se, se riesci a sopravvivere
ma tutto ora è fragile e spento
neanche più il tempo di renderti conto che sei solo e a fondo
solo uno schianto più acuto nel cuore
perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo
perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro
Solo disconnetterti un istante, quasi fosse tregua come fosse prima
Solo disconnetterti un istante, quasi fosse tregua come fosse prima
Solo disconnetterti un istante, quasi fosse tregua come fosse prima
Solo disconnetterti un istante, quasi fosse tregua come fosse prima
perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo
perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro
perso non più contatto più niente, se tutto cambia in un istante
in guardia e costantemente, fuori controllo
perso non più certezze più niente, il vuoto accorcia le distanze
in fuga e costantemente, pronto allo scontro
11.3.07
Anno Zero, Clemente Mastella se ne va. Fuoco amico su Michele Santoro
Nel day after della vicenda "Mastella", che giovedì sera è fuggito dagli studi televisivi di Anno Zero, trasmissione condotta da Michele Santoro accusato di aver "processato" il ministro, scatta il linciaggio nei confronti del conduttore. E a metterlo sul rogo non sono soltanto i politici di destra. Ma, altresì, quelli dell'Unione. D'altronde Mastella è un ministro di questo governo. E in prima fila i vertici della Margherita. Ma il conduttore di Anno Zero si difende. «Riteniamo di essere stati corretti, di aver fatto il nostro mestiere nella maniera più giusta: ognuno può avere la sua idea di servizio pubblico, per me è servizio per il pubblico non per i partiti».
Michele Santoro non nuovo ai processi bulgari prosegue. «Se ci saranno fatte delle osservazioni nel merito - dice poi Santoro con riferimento anche all'intervento del presidente della commissione di Vigilanza, Landolfi - risponderemo. Abbiamo lavorato come sempre con grande entusiasmo per il servizio pubblico, che è servizio verso il pubblico e non verso i partiti. Nessuno mi ha chiamato, immagino però - dice Santoro - che ci siano telefonate in corso, è abbastanza normale per quanto ci riguarda. Io però sono tranquillo, andrò avanti nella ricerca di rompere l'abitudine dei talk politici».
Santoro, che dice di aver fatto un giro tra le tv d'Europa, cita a questo proposito «una trasmissione inglese, intitolata Question Time in cui un campione di pubblico piuttosto aggressivo si trova di fronte un politico e lo sottopone ad un fuoco di fila di domande di cui non conosce argomento. Una cosa simile avviene in Francia mentre in Italia i politici continuano a pretendere che si osservino solo le loro necessità di comunicazione e di contenuti e a questo io non posso rassegnarmi. Anzi, credo che se questo stile di fare talk politici cambierà, la gente tornerà anche a partecipare alle vicende politiche. In un paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti». Santoro, in conclusione, sottolinea il «buon ascolto del programma soprattutto tenuto conto della serata difficile» e i «moltissimi messaggi di apprezzamento al nostro lavoro: i problemi di Mastella non ci riguardano».
Il Direttore Generale della Rai Claudio Cappon, intanto, ha incontrato il Direttore di Raidue Mario Marano per chiarimenti sulla vicenda, richiedendo una relazione scritta per valutarne tutti gli aspetti. E il presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi prende posizione. «Santoro si è risposto da solo quando ricorda che normalmente "in un Paese ognuno fa il suo lavoro, politici e giornalisti". Il pubblico italiano - ha detto Landolfi - quello che paga il canone, ancora questo non riesce a capire: quando a parlare dagli schermi del Servizio pubblico è il conduttore Santoro o l'onorevole Santoro».
Ad affondare pesantemente Santoro, ci pensa Franco Monaco, deputato prodiano dell'Ulivo. «Se Santoro non ci fosse, la destra più oscurantista dovrebbe inventarselo come il suo più sicuro alleato». «A differenza di Mastella, difendo i Dico, frutto di una mediazione saggia ed equilibrata - dice Monaco - Una soluzione temperata il cui iter parlamentare si prospetta comunque difficile. Di sicuro concorrono ad affossarli quanti, anzichè informare e aiutare a ragionarne pacatamente, esasperano i toni di una disputa ideologica decisamente sproporzionata all'oggetto». «Tra costoro - conclude Monaco - si segnala Santoro, con il suo programma di ieri, che sembrava confezionato allo scopo di sabotare i Dico, di eccitare i suoi oppositori, di non fare informazione ma di dare immagini-shock e di sollevare polemiche, con il suggello del suo qualunquistico sermone».fonte l'unita
10.3.07
JIMMY EAT WORLD: PAIN
I know.
I'm gonna smile and not get worried.
I try but it shows.
Anyone can make what I have built.
And better now
Anyone can find the same white pills.
It takes my pain away.
[Chorus]
It's a lie. A kiss with opened eyes.
And she's not breathing back.
Anything but bother me.
(It takes my pain away)
Nevermind these are horrid times.
Oh oh oh
I can't let it bother me.
I never thought I'd walk away from you.
I did.
But it's a false sense of accomplishment.
Everytime time I quit
Anyone can see my every flaw.
It isn't hard.
Anyone can say they're above this all.
It takes my pain away.
[Chorus]
[Guitar Bridge]
I can't let it bother me.
[Guitar Solo]
It takes my pain away.
P.s.: non accetto nessun commento sarcastico su cui ho scritto sopra....perchè in questo momento sono nervosissimo e con il morale a terra....grazie
Rugby: l'Italia batte il Galles per 23 a 20
Gli azzurri, in vantaggio alla fine del primo tempo, sono riusciti a chiudere la partita con una meta trasformata da Bergamasco | |
IL MONDO è FUORI DI GATTOS....
A cat listening to Hip Hop Music. |
A cat listening to Metal music. |
A cat listening to Stevie Wonder. |
A cat listening to Alternative Rock. |
A cat listening to Techno Music + Extasy. |
digg story Posted by GarbageMan at 4:36 AM 1 comments Links to this post
APOPTYGMA BERZERK: IN THIS TOGETHER
Should I've known this
Shouldn`t have let it happen
My mistake alright
Stuck again
Doing my thing
Too alike yet far apart
What felt so good once is breaking me
And tearing us apart again
Don`t you see
We`re in this together
You and me
One on one forever
I know it`s self-inflicted
We`re way too desperate
Way too addicted
But I can`t help the way I feel
I know it`s time to be strong
Now when all hope is gone
And when what felt so good once
Is breaking me
And tearing us apart again
And in your troubled eyes I see
Someone who carried me somehow
Like footprints in the sand
You`ve been behind me all along
We got it wrong from the start
Now it`s you and me
Let`s hit it on
Don`t you see it`s you and me against the world
`cause we`re in this together...
9.3.07
JIMMY EAT WORLD: THE MIDDLE
8.3.07
Lampo di Kakà, Milan ai quarti
Ci sono voluto anche i supplementari ma alla fine il Milan ce l'ha fatta: dopo lo 0-0 di Glasgow nell'andata degli ottavi, nel ritorno i rossoneri battono 1-0 il Celtic a San Siro con un gol di Kakà e si qualificano ai quarti di finale di Champions League.
Succeso meritato per la formazione di Carlo Ancelotti che, pur non brillando, sia all'andata che al ritorno, hanno mostrato di essere formazione tecnicamente e tatticamente di un'altra categoria rispetto ai pur organizzati scozzesi.
Così, alla fine il fatto che le due formazioni siano andate ai supplementari è forse dovuto più ad un approccio sin troppo cauto dei padroni di casa che non alla reale forza degli ospiti, tanto che quando il Diavolo ha schiacciato sull'acceleratore ha creato diverse occasioni. Di sicuro, però, per andare avanti nella formazione ci vorrà un Milan con una marcia - e forse un attaccante - in più.
La partita. Ancelotti schiera il 4-4-1-1 previsto alla vigilia per coprire le fasce e lascia Kakà libero di muoversi dietro a Inzaghi unica punta mentre Strachan si affida al solito 4-4-2 con Jarosik al fianco della torre Vennegor Of Hesselink.
Il primo tempo è in realtà una partita più di scacchi che di calcio: formazioni contratte che tendono più a non prendere gol che a farlo e ben poche occasioni da registrare. In particolare, il taccuino riporta un dubbio tocco di Maldini in area su cross di McManus, un tentativo di Kakà su cui è vigile Boruc e una traversa di Ambrosini sul finire della frazione vanificata però da un'errata segnalazione di fuorigioco.
La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo, con il gioco che ristagna soprattutto a centrocampo e così dopo un quarto d'ora i due tecnici iniziano a pescare in panchina per smuovere le acque. Ad aprire le danze è il Celtic, con Gravesen che prende il posto di Jarosik mente Ancelotti aspetta addirittura il 74° per cambiare qualcosa ma inserisce comunque Gilardino per Inzaghi, mantenendo dunque il 4-4-1-1, immutato quattro minuti più tardi con la novità Brocchi per Gattuso.
A cercare di fare qualcosa in più nel finale è però soprattutto il Milan, che con Maldini uomo in più in avanti, negli ultimi dieci minuti crea più occasioni che nei precedenti ottanta: prima il capitano rossonero si veder ribattere un colpo di testa ravvicinato da Boruc e non trova la palla sulla respinta, poi Seedorf vede il portiere polacco volare per deviare una sua punizione oltre la traversa e poi è proprio la traversa a fermare il destro a girare di Kakà dal limite.
La sfida va così ai supplementari che si aprono con il gol che decide la partita. Il Celtic si riversa ingenuamente in attacco con metà campo pressoché sguarnita: Ambrosini recupera palla davanti alla difesa e serve Kakà, che fugge per cinquanta metri, evita McManus e batte Boruc in uscita facendogli passare la palla tra le gambe.
Il Celtic prova allora a premere e Strachan inserisce pure Beattie per Sno riportando Gravesen a metà campo ma i biancoverdi iniziano ad accusare la stanchezza e il Milan sfiora addirittura il raddoppio con un tiro da fuori di Pirlo deviato in angolo da Boruc.
A inizio del secondo tempo supplementare Strachan si gioca anche l'ultima carta: fuori Nakamura e dentro Miller a fare la terza punta ma il Milan si chiude senza troppi affanni e, dopo l'ultimo cambio con Simic per Oddo a tre minuti dalla fine, può festeggiare senza ulteriori patemi la qualificazione ai quarti, unica formazione dell'anno scorso ad aver bissato tale traguardo. Contro chi se la vedrà, lo sapremo nel sorteggio di venerdì.
F.F. sports.it